In questa guida vedremo quali sono le risorse economiche, gli investimenti pubblici, le agevolazioni e gli incentivi fiscali prospettati nel Piano nazionale Industria 4.0.
Open Mind Tech
è molto attenta a tutto quello che si muove intorno al mondo dell’Industry 4.0 (Manufacturing 4.0) perché è uno degli attori italiani di questo cambiamento verso lo smart manufacturing. Attraverso l’impiego di tecnologie come le ESL (etichette elettroniche), Rfid, Nfc, Digital Signage, Beacon e lo sviluppo di applicativi software, Open Mind Tech ha sviluppato soluzioni Industry 4.0 per le linee di produzione, per la gestione del magazzino e per la logistica industriale.

Come si sta muovendo l’Italia nel quadro dell’industria 4.0

Un passo indietro: novembre 2015

A novembre 2015 il Ministero per lo sviluppo economico (Mise) ha annunciato il documento Industry 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturieroCome fare della trasformazione digitale dell’industria una opportunità per la crescita e l’occupazione. Venivano quindi anticipate le nuove linee d’azione sulle quali sviluppare un modello e una via italiana all’Industria 4.0.

L’obiettivo: promuovere la trasformazione digitale delle imprese per rendere di nuovo competitivo il sistema manifatturiero e produttivo italiano nel quadro di una strategia e politica industriale. In particolare, lo scorso novembre sono state anticipate le 8 aree di intervento per promuovere lo sviluppo della quarta rivoluzione industriale in Italia:

  1. rilanciare gli investimenti industriali, soprattutto in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione;
  2. favorire la crescita dimensionale delle imprese;
  3. favorire l’imprenditorialità innovativa;
  4. definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo;
  5. garantire la sicurezza delle reti e la tutela della privacy: Cyber Security;
  6. assicurare adeguate infrastrutture di rete;
  7. diffondere le competenze per Industry 4.0;
  8. incanalare le risorse finanziarie.

Un passo al presente: Settembre 2016

Nell’ultimo anno e mezzo il Governo ha rielaborato il documento programmatico su Industria 4.0. Dopo una serie di annunci ai quali non è stato dato seguito, il 21 settembre 2016 il Mise ha scelto il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano per far partire anche in Italia la 4° rivoluzione industriale.

fabbrica 4.0 le caratteristiche delle SmartFactory

È stato infatti presentato l’atteso piano del governo per l’Industria 4.0 che dovrebbe entrare già nella prossima legge di stabilità. Aspetto molto rilevante perché con la legge di stabilità potrebbero partire già nel 2017 investimenti e incentivi finanziari, legati soprattutto alla proroga del super-ammortamento e all’incremento dell’aliquota dell’iperammortamento, entrambi previsti nel documento Industria 4.0.

Il piano Industria 4.0 punta a rimettere velocemente in moto competitività e produttività. Questo attraverso una combinazione di investimenti industriali, incentivi fiscali, sostegno al venture capital, investimenti infrastrutturali come la diffusione della banda ultra-larga, investimenti in formazione industriale, scolastica e universitaria, centri di ricerca d’eccellenza.

Industria 4.0: un piano nazionale per rilanciare la competitività

L’orizzonte del Piano nazionale industria 4.0 è di 3 anni e “prevede incentivi fiscali, rafforzamento degli strumenti finanziari esistenti (fondo garanzia e Sabatini) e digital innovation hub, per mettere insieme università di eccellenza e imprese(Calenda – Ministro dello sviluppo economico).

 Il Piano nazionale industria 4.0, presentato a Milano il 21 settembre scorso, arriva dopo quelli di altre grandi economie mondiali (Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Svezia, Cina, India e Giappone), ma la proposta prevede un investimento maggiore.
Almeno 13 miliardi di risorse pubbliche saranno impiegate per incentivi fiscali destinati a sostenere investimenti innovativi. L’obiettivo è quello di ottenere già nel 2017 un incremento di 10 miliardi degli investimenti privati in innovazione (che passerebbero da 80 a 90 miliardi).

obiettivi del piano nazionale industria 4.0

 Per il triennio 2017-2020 è previsto un aumento di 11,3 miliardi di spesa privata per ricerca, sviluppo e innovazione con particolare attenzione alle tecnologie dell’Industria 4.0. Sempre nel triennio, sono previsti 2,6 miliardi di euro in più per gli investimenti privati principalmente nella fase early stage.  Secondo i calcoli del Mise, sul lungo periodo i 13 miliardi di impegno pubblico viaggeranno di pari passo a 24 miliardi di investimenti privati.

Le misure principali di Industria 4.0

Il Piano nazionale industria 4.0 prevede di spalmare su un arco di sette anni (2018-2024) i 13 miliardi di impegno economico provenienti da risorse pubbliche e destinati a sostenere investimenti privati con il supporto di super-ammortamento, iperammortamento, Nuova Sabatini e di investimenti sostenuti attraverso il credito di imposta per la ricerca.

A questo impegno economico si aggiungeranno investimenti finanziari e interventi nel settore della formazione e della ricerca.

misure economiche e finanziarie principali del piano nazionale Industria 4.0

1 – Le risorse pubbliche

Le indicazioni del Mise prevedono un impegno pubblico aggiuntivo di 3,3 mld per misure di agevolazione alle imprese con la proroga del super-ammortamento al 140% e tempi più lunghi per la consegna del bene; un iperammortamento per i beni digitali e investimenti innovativi che passa dall’attuale 140% al 250%. Le cosiddette «direttrici di accompagnamento» prevedono altri finanziamenti aggiuntivi con il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni), la ricapitalizzazione del Fondo di garanzia Pmi per 900 mln; il rifinanziamento con 100 mln della Nuova Sabatini.

Due esempi di quello che potrebbe cambiare.

“Se un’azienda compra un robot intelligente per la propria catena produttiva, costo un milione di euro, oggi potrebbe risparmiare circa 96mila euro di tasse in cinque anni, dall’anno prossimo fino a 360mila euro. Il credito d’imposta per la ricerca, su una spesa di un milione di euro (800mila euro interni e 200mila euro esterni) oggi ammonterebbe a 300mila euro, dall’anno prossimo a mezzo milione. Il credito d’imposta per la ricerca, su una spesa di un milione di euro (800mila euro interni e 200mila euro esterni) oggi ammonterebbe a 300mila euro, dall’anno prossimo a mezzo milione.” (fonte: Wired)

È chiaro che il futuro del made in Italy dipenderà in larga parte dalla riuscita e dai risultati di queste misure.

2 – Gli investimenti finanziari

Gli investimenti per il venture capital dovrebbero ammontare a 1,5 mld; per la banda larga e in particolare per spingere sulle aree grigie il piano prevede un investimento pubblico di 3,7 mld per mobilitare anche risorse private con una serie di misure in attesa di approvazione alla Commissione Ue.

3 – Formazione e ricerca

L’obiettivo del Piano nazionale industria 4.0 è formare 200mila studenti universitari attraverso percorsi appositi, dotarsi di tremila manager specializzati nei settori della quarta rivoluzione industriale, avere circa 1.400 dottorati di ricerca sull’industry 4.0 e creare Competence center nazionali.

Uno stanziamento di 100 mln è previsto per i poli universitari di eccellenza. Altri 900 milioni (700 milioni pubblici e 200 milioni privati) sosterranno l’ambito della formazione: corsi di manifattura 4.0 a scuola, corsi di studi digitali, pensiero computazionale alle elementari, una riforma degli istituti tecnici in ottica quarta rivoluzione industriale, specializzazioni universitarie. I Competence center riceveranno 200 milioni di euro. Il Made in Italy del futuro passerà anche da qui.

Le risorse finanziarie per Industria 4.0

Le risorse verranno reperite attraverso un sistema di grandi stimoli fiscali e sostegni finanziari diretti al credito per le piccole e medie imprese, per fare dell’Italia – secondo Calenda – un digital innovation hub.

Un esempio? L’aumento dell’alleggerimento fiscale della spesa in ricerca, sviluppo e innovazione, con un’aliquota per la spesa interna che passa dal 25% al 50%, conferma al 50% per quella esterna e un credito massimo per contribuente quadruplicato, da 5 milioni di euro a 20 milioni di euro.

La nuova cabina di regia dell’industria 4.0

La nuova cabina di regia dell’industria 4.0 sarà formata da Governo, Ministero dello sviluppo, parti sociali, università, centri di ricerca e Cassa depositi e prestiti.

Proprio i centri di ricerca e le università sono destinate a svolgere il ruolo di perno intorno a cui far ruotare lo sviluppo della ricerca in ambito tecnologico, trasformandosi così in Competence center, cioè centri di eccellenza nazionali. Nel Piano Industria 4.0 sono stati indicati i Politecnici di Milano, Bari e Torino, la scuola Sant’Anna di Pisa, l’università di Bologna con la meccatronica e la Federico II di Napoli.

Vi diamo appuntamento al prossimo articolo di approfondimento su Industria 4.0